25/01/09

Son tutte belle le donne italiane.



Pare che siamo così belle che - ahimè- non sia possibile evitare che ci violentino. Pare che un po', sotto sotto, ce lo meritiamo.
Sembra che a essere un po' fighe si incorra in parecchi rischi. Quindi ringrazio mamma d'avermi fatta bassetta e bruttarella, ma chissà perché non mi sento al sicuro lo stesso.
Hanno messo i militari a presidiarci. A farci la guardia.
Li mandassero nelle case, porta a porta, vedrebbero che la maggior parte delle violenze sulle donne si consumano in famiglia.
Si, non ci si può fare molto se a uno a un certo punto gli prende la fregola e decide che gliela devi dare.
Non ci si può fare nulla visti i presupposti della cultura. Visto che le donne ci stanno: guarda in tv!
Eh... capisco che sia difficile non aver voglia di alzarci contro le mani, stronze che non siamo altro, noi che andiamo in giro in macchina, che lavoriamo, che vogliamo fare sia figli che carriera, noi che non ci vogliamo più stare a casa a cucinare.
Noi che "ce la siamo voluta la parità", perché quella è una colpa, mica un diritto.
Stronze noi ad andare in giro con la gonna, che loro sono solo maschi, che ci vuoi fare?
Sono esseri dall'indole animale. Poverini: quando il sangue gli migra dal cervello la cazzo non puoi mica aspettarsi che si mettano a ragionare, eh!
Non è mica colpa loro se sei donna. Sei tu che sei nata femmina.

Sei tu quella che ha le tette, quella nervosa perché ha il ciclo, quella che dovrebbe stare a casa, quella che stira meglio, perché notoriamente è una cosa che si impara dal dna, mica usando il ferro.

C'è un detto che mi è rimasto in mente e dice "le donne non si toccano neanche con un fiore".
Beh, oggi c'è qualcuno che ci ha fatto malissimo con le parole.

Non bastano i soldati per proteggerci. Non bastano le leggi.
Non bastano i fiori per chiederci scusa.
Non basta niente.

22/01/09

Così è la vita 2.

Quando inviti Luca, viene anche Giorgio e di solito porta sempre qualcun altro.
Quattro amici a cena non sono mai solo quattro e di solito non bastano mai le sedie.
Ma tanto c'è sempre il bracciolo di un divano o lo spigolo di un tavolino su cui sedersi.
A un certo punto finiranno le birre e quello sarà il momento di tornare a casa.
Il giorno dopo nessuno verrà ad aiutarti a pulire. Ma non fa niente.
Tanto la prossima partita andrai a vederla a casa di qualcun altro.

20/01/09

Così è la vita 1.

Comincia col provare le tue scarpe e inizia a camminarci per casa.
Più avanti ti ruberà i vestiti. O tu li ruberai a lei. E sbatterà i cassetti quando non troverà quello che cerca.
E anche se tutto è spazioso e ogni cosa è funzionale, a un certo punto la casa le starà un po’ stretta e magari deciderà di andare all’università in un'altra città.
Tu lascerai i mobili come li ha messi lei, cuscini compresi.
E ogni volta che tornerà le farai il suo piatto preferito e quando ti dirà “ma che fai? Piangi?”
Dirai, “Ma no, sono le cipolle!”

19/01/09

Insediamento


Per lui gli U2, Springsteen, Beyoncè. E compagnia bella.
Qui al massimo Apicella.
Dio che schifo.
Ma perché stiamo ancora qui?
E soprattutto perché lo permettiamo ancora?

Perché non qualcun altro che sappia davvero capire.
E cercare il vero.
Perché?

Dove sono i giovani?
Dove sono quelli che sanno pensare. E scrivere discorsi?
Dove sono gli oratori?

18/01/09

Dio non esiste.

E neanche Babbo Natale.
E adesso scomunicatemi.

14/01/09

Niente nomination a Gomorra.

Merda. Questa non ci voleva.

12/01/09

Discrezione.

"Non hai fatto la spesa?!"
"No"
"Ma non hai detto che siete andate all'IPER?"
"Si, ma per negozi"
"Ma eri già lì!"
"Si , ma è troppo grande e a me non piace"
"Ma non ha senso"
"Si che ne ha. E poi a me non piace fare la spesa in compagnia. Non con lei"
"Quindi?"
"Ci vado da sola domani"

Non voglio che nessuno mi veda nel mio ossessivo calcolo di prezzi, pesi, razioni.
Non voglio che nessuno sappia di come mi affeziono ai colori delle confezioni.
Di come decida di getto per una cosa o per l'altra senza alcuna motivazione evidente.

A me piace viverla da sola la mia storia d'amore e odio col marketing del consumo.
Io la mia guerra tra le corsie col carrello la faccio da sola.

Altrimenti non posso bucare il coperchio d'alluminio degli jogurt.

Il programma è questo.



Sveglia alle 7,30 del mattino.
Cyclette o corsa (a seconda delle stagioni).
8,30 colazione.
Da lì fino alle 9,30 smazzo di mail e affini.
Poi testa bassa e si lavora fino alle 11,30.
Pausa pranzo.
Si riprende alle 14,30 fino alle 17,30 (di media).

Varie ed eventuali saranno le giornate di visita ai musei, alle biblioteche, uscite utili a capire cose.
Fino alla prossima chiamata. O al prossimo ordine.

Ma tanto non ce la faccio.
Ho solo un desiderio stupido: imparare a fumare.

Viste tutte le puntate di "Secret diary of a call girl".
Mh.

07/01/09

Oh, capitano. Capitano di 'sto cazzo.

Tu non lo sai.
Tu non lo sai come parla di Napoli.
Tu non lo sai che ti fa ascoltare "Napule è" da youtube.
Tu non lo sai che ogni tre per due ferma il cursore per tradurti la canzone e fartela capire meglio.
Tu non lo sai come sorride.
Come gesticola.
Come dice orgoglioso "ce l'abbiamo solo a Napoli una parola così bella per definire i bambini: 'le creature'!"
Tu non lo sai quando ti dice "E' vero: a Napoli il rumore sale dalla strada e ti entra fino in casa. E tu davvero lo senti che non sei solo".

Tu non lo sai quant'è fiero di quella città. E come la racconta.
Tu non lo sai quanto è stato felice lì.
Non lo sai, Cannavaro.
Tu non lo sai quanto Roberto ami la sua città.

Non lo sai.

Quindi fammi la cortesia di andartene a 'fanculo con tanti cari saluti.

02/01/09

Che freddo che fa.

2 gennaio 2009.




Il 2008 è stato l'anno in cui mi hanno licenziata in tronco.
L'anno in cui mia sorella finalmente si è separata.
L'anno in cui mio padre ha rischiato la vita per la seconda volta.
E' stato l'anno in cui mia madre è quasi riuscita a soffocarsi da sola.

Il 2008 è l'anno in cui le vacanze sono state vere vacanze.

Il 2008 è stato l'anno in cui ho ripreso a guidare (cosa che pensavo non sarebbe successa mai).

Nel 2008 sono diventata zia di una nipote non mia.
Nel 2008 ho imbiancato la facciata della casa.
Ho comprato un Mac che affettuosamente chiamo "il mio Mecchino".

Nel 2008 ho visto dei gran bei film.

Ho collaborato per pubblicare una rivista.
E sono stata a Cairo Montenotte, che mi è piaciuta un casino.

Nel 2008 ho presentato il romanzo di Raul Monatanari. Era la prima volta che lo facevo.

Nel 2008 ho anche girato un po' di spot. Ma non vado fiera di nessuno.

Nel 2008 ho cominciato a progettare casa (che a detta del geometra doveva essere pronta per natale. Ovviamente non è stato così).

Nel 2008 ho smesso di vedere un po' di persone.


E' il secondo giorno del 2009. E una volta tanto non ho aspettative.

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