25/11/09

Neda e le altre.


La cosa agghiacciante della giornata internazionale contro la violenza alle donne è che non si fa mai fatica a trovare l'immagine di qualche donna trucidata a cui dedicare il post.

(l'anno scorso era Hina, quest'anno Neda. Purtroppo so già che l'anno prossimo ce ne sarà un'altra).

16/11/09

Puliti puliti.

“la cliente ci ha chiesto di cambiare il tema del publiredazionale”
“Perché? Se l’hanno approvato”
“si , va bene che parliamo del cambiamento del ruolo della donna in casa… ma vogliono un tratto più positivo delle faccende domestiche”
“ In che senso scusa? E’ ovvio che le donne non vogliono sobbarcarsi tutte le faccende domestiche come un secolo fa! E’ necessario un nuovo ruolo maschile! E’ questo che spieghiamo nell’articolo”
“si, ma loro trovano che sia troppo di rottura… loro sono per le faccende come puro piacere”
“ok, ma allora che si divertano pure i maschi a lavare le lenzuola e a lucidare l’argenteria!”
“Eh, tu hai ragione, ma così non ce lo passano… dobbiamo cambiarlo, renderlo più piacevole”

Il grande dramma del giorno è questo publiredazionale che stiamo facendo per un’azienda che produce detergenti per la casa. Proponiamo articoli che trattino il modo di vivere la casa in modo attuale. E attuale per me vuole dire “schioda il tuo grosso culo dal divano e dammi una mano a pulire questa casa”.
Invece no. Per queste persone siamo rimaste all’enciclopedia della donna- quella dove ti insegnano a prendere il tè coi biscotti e a stare seduta con le ginocchia strette.
Spolverare è una gioia, avere le lenzuola di fiandra ha del miracoloso e stare ore e ore a lustrare i pavimenti è un piacere che solo una donna può apprezzare.


Infatti mi è arrivata una nota firmata della presidentessa della società in questione che scrive “noi donne abbiamo la casa nel DNA”. Più che nel DNA io ho la sensazione che la casa ce l’abbiamo da qualche altra parte…
E questa cretina è pure laureata alla Bocconi.

E visto che siamo in tema di pulizie, oggi un amico mi ha chiesto di aiutarlo in un lavoro un po’ particolare.
Ha un cliente che ha avuto qualche problema con la giustizia… deve farsi un sito per ripulirsi l’immagine. Mi fa un nome e mi dice che su di lui si trovano solo cose negative, ma l’avvocato del tizio dice che è uscito bene dai processi.
Gli lascio il beneficio del dubbio.
Mi prendo un po’ di tempo: cerco le notizie, leggo, ragiono.
E mi dico che quando uno fa un buco da 400 milioni, è indagato per mafia ed è a capo di una società che raddoppia i fatturati imponendosi per merito del governo e di un parente che fa le leggi per favorirlo, tanto pulito non deve essere.
Probabilmente ho dato un calcio a un bel po’ di soldi… ma ho detto di no. Non farò quel lavoro.
Preferisco non mangiare e andare in giro a testa alta.

Il mio amico invece quel lavoro lo farà. Dopotutto, mi dice, per lui il tizio in questione è un cliente come un altro.
Io non ne sarei così sicura.

Sono un’obiettrice di coscienza della pubblicità. E ne vado orgogliosa.

12/11/09

Sua Signora dei paraurti.

Se siete in macchina e posteggiate ad Azzate, state attenti a Rita Giacometti: è una signora probabilmente di una certa età, non troppo pratica col servosterzo.
Rita Giacometti è all’apparenza gentilissima, perché nonostante vi abbia centrato il paraurti della macchina in vostra assenza, lei vi lascia un biglietto di scuse senza nome e cognome ma solo col numero di telefono.
Rita Giacometti vi risponde se la chiamate la sera stessa alle nove, appena vi accorgete del danno, e vi dice che è a una festa, se vi può richiamare il giorno dopo.
Ma certo!
Riattaccate col cuore gonfio di gioia, perché stentate a credere che al mondo ci siano persone così oneste. Già.
Però il giorno dopo non vi richiama.
Allora mandate un messaggio il giorno dopo ancora.
E lei solerte vi richiama e vi dice che, se va bene, avvisa il suo carrozziere, si mette d’accordo con lui e vi dice quando portare la macchina a sistemare a sue spese.
Certo. Non c’è problema.
Allora va bene: vi richiama lei appena ha parlato col carrozziere.
Perfetto.
Peccato che debba essere difficile parlare col carrozziere, perché dopo una settimana ancora non si fa viva, Rita Giacometti.
Allora che fate? La richiamate. E lei si scusa, che il carrozziere la doveva chiamare, poi ha avuto problemi, poi non ha avuto tempo e poi comincia l’estate.
Ma ti richiama lei il giorno dopo.
Mh.
Il giorno dopo la telefonata non arriva.
Si sa, le persone oneste sono sempre tanto prese.
Allora vi rifate vivi.
Rita Giacometti si scusa, è un casino trovare il carrozziere che è tanto tanto amico del marito al quale è intestata la macchina.
Andate in vacanza? Certo che ci vado in vacanza… no perché non so poi il carrozziere…
E allora rimandiamo a dopo l’estate, che di solito vuol dire la fine di agosto o i primi di settembre.
Al 15 di settembre ancora senza notizie.
Allora ritentate con un messaggio, maledicendo il giorno in cui avete trovato una persona tanto onesta.
Lei richiama scusandosi, che stava proprio pensando a voi perché è ripassata al posteggio e ha riconosciuto la macchina ed era tentata di lasciarvi un bigliettino visto che, accipicchia, ha perso tutti i numeri del telefono compreso il vostro.
Che sfiga, eh!
Ma ha parlato col carrozziere, che ha detto va bene ma non sa ancora quando.
Per me quando potrebbe andare bene?
Quando vuole lei. O lui. A questo punto dopo due mesi cominci a domandarti se il carrozziere sia miliardario, visto che non ha tempo di farti la macchina, e intanto auguri a Rita Giacometti, l’onestissima Rita Giacometti, tutti i mali del mondo.
Ti richiama lei appena lo sa.
Certo.
Dopo una settimana nulla. E tu ormai ne hai davvero le palle piene.
Allora smetti di stupirti che ci siano persone tanto oneste e cominci a domandarti perché esistono gli stronzi che ti lasciano un bigliettino col numero giusto se tanto poi ti devono prendere per il culo. Boh, forse lo fanno perché più li chiami, più gli si ricarica il telefonino.
Insomma, a un certo punto capite che non c’è niente da fare e che la sua onestà porterà la solerte Rita Giacometti a mentirvi a vita. Allora passate tutto alla vostra assicurazione che non potrà fare niente perché la macchina non è intestata a Rita Giacometti e per questioni di privacy è impossibile risalire ai suoi dati.
Quindi, cara signora Rita Giacometti che ha il commercialista ad Azzate e che a metà luglio mi ha centrato la Y al posteggio di Azzate, sa che le dico? Se ne vada cordialmente al diavolo.
E anzi: mi auguro che questo post la faccia incazzare tanto da denunciarmi: così finalmente avrò i suoi dati e saprò dove recapitarle il conto del carrozziere.

03/11/09

Etciù!

No, non mi vaccino.
Mi spiace.
Facciano tutte le campagne che vogliono. Seminino il panico.
IO non mi vaccino.
Non lo faccio perché ho saputo che agli infermieri in ospedale chiedono di firmare un consenso: nessuno risulta responsabile sugli eventuali effetti collaterali. Cosa che non succede mai per nessun altro vaccino in circolazione.
Non lo farò perché sembra che contenga bromuro e mercurio.
Non lo farò perché è stato testato poco. E non ci sono sicurezze.
Non mi vaccino.

Voglio i dati dei decessi delle altre influenze.
Voglio sapere chi ci sta guadagnando e quanto.
Voglio sapere perché l'allarme in Svizzera è rientrato, visto che ce l'abbiamo qui di fianco.
Voglio sapere da che parte stanno i media.

Non mi vaccino.

E se m'ammalo pace.
Non vorrete mica che resti qui in eterno, vero?

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