29/04/13

Testimonial #epicfail



È una precisa strategia commerciale. Un testimonial traghetta con sé i valori del prodotto.
Lo fa suo, immagine e somiglianza.
Ne crea un tono, un mood.
Scegliere un testimonial non è facile.
Bisogna fare una ricerca di valori, similari a quelli che si vogliono comunicare col marchio, cercare una personalità che si addica, verificarne la notorietà rispetto al target, convincerlo ad accettare (e questo di solito è semplice: bastano carrettate di denari).
Fatto un paio di incroci per verificare che non sia già testimonial di troppi altri prodotti (vedi Clooney, che ormai era buono per tutto), lo si ingaggia.
Da qui in poi di solito l’agenzia o i creativi in genere si studiano un format multisoggetto che abbia il testimonial come protagonista. Una sorta di sit-com che regga nel tempo e funzioni per le varie iniziativa.
Ok.
Allora qualcuno mi spiega la scelta di Chiara di Xfactor per Tim? È davvero così nota? (se non ricordo male poi Xfactor è passato su Sky con buona pace degli utenti non abbonati).
Quanti sanno chi è Chiara?
E poi: è comunicativa? Funziona? Perché serve considerare anche questo: riuscirà il testimonial a recitare adeguatamente nel format? Ci sono testimonial molto forti a livello di immagine ma assolutamente inadatti a recitare – La Pellegrini, una per tutti.
Oppure ci sono testimonial sprecati.
Banderas nel Mulino che parla con la gallina passerà alla storia: l’uomo che ci ha fatte sognare ora impasta brioches all’alba e probabilmente sodomizza la gallinella all’ombra della macina che gira. Poveri noi. E povera la gallina.
Che qualcuno liberi anche Geppi Cucciari dal pessimo ruolo che le ha affibbiato Danone col Bifidus. Ok mantenere la Marcuzzi, ma sprecare un talento comico come la Cucciari facendole fare l’ombrosa senza ironia significa davvero buttare soldi.
Picchiate il copy che scrive i testi, gambizzate l’uomo (o la donna) del marketing, evirate il cliente. Non è così che si usa un testimonial.
Ogni volta che la vedo con quella faccia contrita dire “BBBBRIFIDUS” mi viene il mal di pancia. 
E non per gli effetti dell’Activia.




17/04/13

17

Oggi c'è stata una nuova vittima di femminicidio. La diciassettesima.
Una ragazza uccisa con un colpo alla testa dal suo ex.
Lui l'ha aspettata nel posteggio dove di solito lei posteggiava la macchina.
L'ha aspettata alla fine del lavoro.
Quando lei si è accorta che lui ha estratto la pistola ha urlato, forse per fermarlo.
E' stato inutile. Un solo colpo. Secco. Le ha fatto esplodere il cranio. E la vita.
Le ha sparpagliato l'esistenza sui sedili, le ha fatto schizzare il carattere sui finestrini. Le ha maciullato i sogni spargendoli a raggiera negli interni color pelle dell'utilitaria.


La solita spiegazione è che lui l'amava. Il dubbio è: ma se l'avesse odiata, cosa le avrebbe fatto? Cosa poteva farle peggio di così?

Lei l'aveva denunciato per stalking. Poco tempo dopo lui ha chiesto il porto d'armi.
Chissà perché in Italia 1+1 non fa mai due. Ma fa un colpo secco.


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