Marissa Mayer, ex capoccia di Google che ha deciso di andare
a lavorare per Yahoo! è finita sulle prime pagine dei giornali. Perché è brava?
No. Perché è una donna a capo di una grande azienda e soprattutto perché,
mioddddio, è pure incinta.
La domanda giunge spontanea: e quindi?
A me viene da dire “e quindi?” perché penso che una che
riesce a starsene tra quelli che contano in Google, rischia di far impallidire
chiunque anche a Yahoo!.
Anzi: trovo che abbia un gran fegato visto che un
sacco di altri AD hanno mollato l’impresa prima di lei.
E invece mi sono resa conto che non è mica per il carattere
e il talento che è finita sui giornali.
No no. Quello che ha fatto notizia
è che è stata assunta anche se era incinta.
Ripropongo la domanda: E quindi?
Tanto stupore per nulla.
Ci terrei davvero tanto a tranquillizzare soprattutto quelli
che pensano che la maternità sia una specie di stato di grazia in cui ti
trasformi in una vergine intoccabile. Tranquilli: la maternità trasforma il
fisico, magari ti impalla gli ormoni e si, in genere ti lascia qualche chilo in
più e magari una bella cicatrice sulla passera, ma di fatto nulla che non sia
conciliabile col lavoro.
O indubbiamente nulla che al suo livello non sia conciliabile
col lavoro, perché certamente, una volta figliato, avrà certamente uno stuolo
di babysitter e assistenti che l’aiuteranno.
Anzi, io la prenderei proprio come modello: visto che lo
stato non offre asili nido e assistenza come si conviene a un paese civile,
ragazze, meglio puntare ai posti di potere e fare una fracca di soldi, almeno è
possibile pagarsi l’assistenza ai pargoli e continuare a lavorare serenamente.
Puoi lavorare se hai figli? Si.
Puoi lavorare col pancione? Fino a che arrivi alla scrivania
si, poi al massimo il computer lo appoggi su qualcosa che non ti dia noia ai
movimenti.
Puoi tornare subito dopo aver partorito? Certo che si. Se
una non vuole farsi un anno di maternità, libera di farlo.
Puoi lavorare e allattare? Certo. Se nessuno si scompiglia
perché tiri fuori la tetta in pubblico, si può eccome. Al massimo passi al
biberon (e ve lo sta dicendo una cresciuta a forza di latte artificiale, quindi
si può eccome).
E quindi?
Quando la smetteremo di considerare eccezionale qualcosa di
estremamente normale?
Alla fin della fiera è dall’alba dei tempi che figliamo
senza troppe scene.
Quindi non si capisce dove sia il problema. O la novità. O
la notizia.
Se tutto questo clamore si facesse anche per gli uomini?
LO ASSUMONO E TRA DUE MESI DIVENTA PADRE!!!! Eh. E allora?
Ribadisco: non vedo dove sia il problema. Vedo solo dove sta
il limite di un pensiero che ci frena da troppo tempo.
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