21/10/11

Il corpo che racconta.

Ho un corpo diverso adesso. Ho un corpo che racconta. Il mio corpo parla di mia figlia. Il mio ombelico che non riesce più a essere rannicchiato dentro sé stesso come prima, racconta di come scalciasse coi piedini e lo puntasse in fuori. La linea alba, che ancora è rimasta netta e scura, mi divide ancora il ventre a metà. Prima era il meridiano di un mappamondo umano. Ora segmenta in verticale la pelle vuota, questo sacco che ha fatto maturare Emma. Sono un marsupiale adulto svuotato della mia creatura. Questa pelle qui, questa sotto l’ombelico, questa un po’ molle, che saltella quando rido, questa pelle che non mi lascia chiudere i miei vecchi jeans, questa che le riviste di moda cancellerebbero con photoshop, è stata la sua culla, la coperta che ora cerca nel lettino, per stare più al caldo. Anche questo seno grosso e pieno, di tre taglie più grande di prima, è tutto dedicato a lei. Queste borracce per dissetarla durante il cammino. Sono sue. È un corpo che porta la cicatrice lunga e dolorosa del parto, che mi ricorderà per sempre, ogni volta che farò l’amore, che lei è arrivata, che quel gesto in fondo ha anche come finalità quello della nascita. La mia cicatrice dalla vagina all’ano è il ricordo indissolubile di come è uscita, con la sua mano vicino al viso. Gesto che ancora fa, sempre, quando è tranquilla e vuole addormentarsi. Il mio corpo è un album di ricordi del suo arrivo. Di come si è formata. E di come è ora. Porto scritto addosso la genesi di lei. Mi piace il corpo che ho. È un corpo utile. Affaticato. Ha fatto qualcosa di bello, anche se ora è acciaccato, sciupato, diverso da come ci si aspetterebbe. Ma è un corpo più vivo. Un corpo con una storia addosso. E a me così piace anche più di prima.

6 commenti:

Lamammadianna ha detto...

Piango.
Sono mamma da 9 giorni.
Grazie

Valentina Maran ha detto...

Cara mammadiAnna, felicissima per te e la tua piccola.
:D

Ti abbraccio!
: D

Anonimo ha detto...

molto commovente.....fra 5 gg. mia figlia 29 anni lascerà il paese e se ne andrà a lavorare a 14 ore di volo dall'Italia....... e io mi sento male!

Valentina Maran ha detto...

@Anonimo (o anonima?)
Quello che continuo a ripetermi è che quello che devo fare è dare a Emma gli strumenti per essere indipendente e felice. E se la sua felicità un giorno la porterà lontano da me, non importa. La priorità sarà la sua ricerca della felicità.

Se tua figlia è felice di andare vuol dire semplicemente che crescendola hai fatto un ottimo lavoro. Hai cresciuto una donna capace di prendere decisioni coraggiose.
: )

daniela ha detto...

Grazie valentina
Daniela

Anonimo ha detto...

hai espresso bene anche il mio sentire verso il corpo, dopo il mega giro di boa della prima maternità 7 anni fa. ricordo tutto del parto come fosse stato poche ore da adesso...tra due mesi partorirò la nostra seconda figlia...tramite il dolore e i tagli e le cucite ho ritrovato anche io passione compassione e amore per il mio corpo, e sono riuscita a farlo amare di più anche dagli uomini, questo corpo attraversato dalla vita, marchiato, vivo.

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